Fu costruita con grande partecipazione di popolo tra il 1844 e
il 1870 su progetto dell'architetto Angelo Pesce di Casamassima,
data l'esigenza di avere una chiesa più grande che potesse
accogliere la cresciuta popolazione meglio della piccola chiesa
della Maddalena.
In effetti, la chiesa è tra le più grandi presenti
nella provincia di Bari, addirittura più grande di alcune
cattedrali.
Realizzata in stile neoclassico con pietra calcarea proveniente dalla vicina cava "Malandacche", ha due campanili, uno dei quali, quello di destra, rimase incompleto all'altezza del tetto della chiesa.
Il campanile di sinistra si eleva isolato dall'altezza
della chiesa di un piano, con lesene angolari ornate di capitelli
ionici e aperto da monofore ad arco girato sui capitelli delle
lesene dell'imbotte. È concluso da una piramide ottagonale
cuspidata, divisa in tre ordini da fasce baccellate e poggiata
su tamburo, ornato negli angoli da volute, e alla sommità
da palla con croce. Sul lato ovest del fascione al di sotto delle
monofore è incisa la data AD 1888.
Ha cinque campane elettrificate realizzate dalla ditta
Marinelli di Agnano.
La facciata, con paramento di conci di pietra levigati a corsi
regolari, è divisa orizzontalmente in due ordini da una
trabeazione.
L'ordine inferiore è tripartito a sei lesene,
su basi con toro e ornate da capitelli ionici, che lo dividono
verticalmente in tre scomparti rispondenti alle tre navate interne.
Lo scomparto centrale, scandito da quattro lesene, è alquanto
prominente rispetto ai laterali.
L'ordine superiore è prominente solo in corrispondenza
della navata centrale, e presenta un timpano. Più in alto
al centro è ricavata una finestra emisferica.
Il portale centrale, tra due pilastrini con capitelli, è
sormontato da timpano curvilineo contenente nella lunetta un affresco
raffigurante la Madonna del Carmine, eseguito dal pittore professor
Vincenzo Crispo nel 1954. Tra le lesene sono ricavate due nicchie
vuote.
I portali degli scomparti laterali sono sormontati
da cornice ed in asse, più in alto, si aprono due finestre
emisferiche.
Le fiancate sono scandite da tre finestre emisferiche.
Le tre porte in bronzo che adornano la facciata sono state inaugurate
nel 1983 in sostituzione delle precedenti porte in legno.
Le porte, opera di fra' Serafino (al secolo Pasquale
Melchiorre, nato a Gioia del Colle nel 1931), ritenuto uno dei
maggiori artisti carmelitani contemporanei, tendono a rinnovare
nella comunità parrocchiale un profondo pensiero spirituale
attraverso la presentazione di figure sacre e non, che sono parte
integrante della storia di Sammichele.
Sulla porta laterale sinistra sono rappresentati nei pannelli superiori i Quattro Evangelisti secondo l'iconografia classica; nei due pannelli inferiori a sinistra santa Lucia e santa Cecilia, a destra san Francesco d'assisi e santa Caterina da Siena patroni d'Italia.
Sul portone centrale sono raffigurati: san Michele Arcangelo e la Madonna del Carmelo, protettori della comunità; l'Annunciazione e l'Incarnazione di Cristo, san Giuseppe, san Camillo con gli ammalati, san Giovanni Battista, santa Teresa del Bambino Gesù, sant'Antonio di Padova, san Rocco e san Vito.
Sulla porta laterale destra sono raffigurati nei pannelli superiori il lavoro e le fatiche dei nostri padri, rappresentati dal contadino e dal pastore, dal falegname e dal fabbro; nei due pannelli inferiori la chiesa della Maddalena con il castello Caracciolo, attorno al quale sorse la comunità, e il Papa che proclama l'Anno Santo 1983 nel ricordo dei 1950 anni dalla Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
La chiesa, a forma di croce latina, ha tre navate: la navata centrale è ampia e a volte, sostenute da colonne slanciate con capitelli ionici dorati e congiunte per due su massicci basamenti di pietra viva.
L'abside è ampia ed elegante in fondo alla quale vi era un bellissimo altare di marmo policromo consacrato il 26 novembre 1873 dall'Arcivescovo di Bari monsignor Francesco Pedicini. Al centro della parete absidale vi è l'affresco della Madonna del Carmine con san Michele Arcangelo e ai quattro angoli delle volte attorno all'altare sono quattro affreschi raffiguranti i Quattro Evangelisti.
Accanto al presbiterio vi sono due cappelle: in quella di destra
vi è l'altare con il Ss. Sacramento sormontato da una nicchia
contenente la statua del Sacro Cuore di Gesù, e sulla parete
di fondo vi è una tela della pittrice professoressa Margherita
Deramo di m 4x3, realizzata nel 1983 e dal titolo "Eucarestia
e Comunità".
Nella cappella di sinistra vi è l'altare di
marmo dedicato a san Michele Arcangelo, sormontato da una nicchia
contenente una statua del medesimo, e sulla parete di fondo vi
è una tela del pittore professor Mario Colonna, figlio
di Umberto, raffigurante il Capitolo XII del Libro dell'Apocalisse,
realizzata nel 1987 e dal titolo "San Michele ovvero il Bene
sul Male".
Nel presbiterio il trono è in pietra locale, e assieme all'odierno altare maggiore, è stato posizionato negli anni '70 dal parroco don Gino Milillo, in ossequio alle norme del Concilio Vaticano II. Accanto all'altare vi è una croce in legno dipinto realizzata dal pittore professor Mario Colonna nel 1997. La croce sul davanti raffigura il crocifisso, mentre sul retro raffigura un albero della vita con un cartiglio su cui è scritto "ADORAMUS BENEDICIMUS GLORIFICAMUS TE QUIA PER SANCTA CRUCEM TUAM REDEMISTI MUNDUM".
Le arcate delle volte delle due navate laterali poggiano su poderosi tronchi di quercia sagomati e stuccati, il cornicione dentellato dell'estradosso è in pietra, il fregio è ornato da volute e da rosette di stucco.
Le volte sia della navata centrale che delle navate laterali sono
a botte con lunette in cui sono aperte finestre emisferiche, e
sono abbellite da riquadri e pannelli dalle diverse forme e dimensioni
con decorazioni varie di stucco dorato. In certi punti tali decorazioni
sono venute via a causa delle infiltrazioni di umidità
che nel passato affliggevano il tetto della chiesa.
All'incrocio della navata centrale col transetto è
impostata su quattro archi la volta a vela, decorata da lacunari
romboidali con rosette dorate a formare un motivo spiraleggiante.
Nel braccio sinistro del transetto un altare in marmi policromi
è sormontato da una nicchia contenente la statua in legno
dipinto di san Rocco.
Nel braccio destro vi è il vecchio altare maggiore,
senza il baldacchino con cupola che lo sovrastava; al centro del
pallio in marmo marrone è raffigurato in altorilievo un
agnello in marmo bianco con croce in cornice a fogliame. L'altare
è sormontato da una nicchia contenente la statua in legno
raffigurante la Madonna del Carmine.
Sulla parete della navata laterale sinistra vi è il Crocifisso
che fino agli anni '80 decorava la parete absidale su un affresco
che copriva quello originario attualmente visibile.
La navata laterale destra ha un altare dedicato alla Madonna
di Pompei, scolpito da Angeloronzo Rossi nel 1909. Più
avanti, presso l'ingresso, tra due bracci di balaustra transennata,
è collocato il battistero, eseguito nel 1948, la cui conca
è poggiata su pilastro ottagonale in marmo variegato e
sormontata da copertura a piramide ottagonale marmorea con rilievi
giallo scuro; alla sommità c'è una statuetta in
marmo bianco raffigurante il Buon Pastore con agnello tra le braccia
e una pecorella a lato. Fa da sfondo una nicchia in cui è
dipinta la Colomba.
Il battistero fu benedetto nel maggio 1948 da S. E.
Mons. Marcello Mimmi assieme al pulpito in legno di noce intarsiato,
rimosso negli anni '70.
Sempre nella navata destra, su un piedistallo mobile in ferro battuto, è collocata la settecentesca statua lignea dell'Immacolata in veste giallo scuro e manto azzurro.
Le vetrate istoriate sono della ditta Trentin di Firenze, eseguite nel 1969.
L'organo a canne è un Rodgers™ installato nel 1987 con amplificazione ibrida canne - altoparlanti.
Sopra le canne dell'organo vi è una tela della pittrice prof.ssa Margherita Deramo raffigurante l'Ultima Cena.